19 aprile 2013



Vi segnalo questo libro della scrittrice spagnola, Clara Sanchez!
Il libro, edito nel 2011, parla di una ragazza (Sandra) che ancora non sa che vuole dalla vita e,cercando di sfuggire alle troppe responsabilità che le spettano decide di rifugiarsi nella villetta di mare della sorella, in un paesino tranquillissimo!

Apparentemente sembra un paradiso dove il profumo delle foglie di limone riesce a inebriare anche gli spiriti più duri e a far sognare i romantici!Un giorno in spiaggia, Sandra essendo incinta, si sente poco bene e corrono in suo aiuto due vecchietti norvegesi, molto premurosi e affabili. Per lei tutto ciò è un sogno, immaginando quelle due squisite persone come i nonni che non ha mai avuto! tra loro nasce un'amicizia e le giornate al mare trascorrono allegramente!
I due facoltosi anziani, vedendo che la ragazza ha problemi di soldi e loro odiano la solitudine, la accolgono in casa pagandole quel "lavoro" in modo generoso! Per Sandra tutto ciò sembra il paradiso. Ma non è tutto oro ciò che luccica...!

Presto a Dianum, splendido paese sulla costa, arriva Jiulian, vecchietto ebreo salvatosi allo sterminio nazista durante la seconda guerra mondiale. Dopo il campo, egli aveva iniziato a dare la caccia ai nazisti protagonisti delle loro torture nel campo di Mauthausen e si era recato li perchè chiamato dal suo amico di sempre Salva. Ma una volta arrivato, scopre che il suo amico è morto qualche giorno prima e decide di mettersi comunque sulle tracce di quei nazisti che gli aveva segnalato il suo amico. Spiando i norvegesi Fred e Karin, incontra Sandra. Pian piano le spiega che i due vecchietti meravigliosi che lei ha incontrato a mare, sono in realtà due atroci militanti delle SS, capaci di tutte le atrocità più impensabili. La ragazza stenta a crederci ma alla fine si rende conto che quel paradiso è in realtà un inferno, in cui tutti gli amici dei vecchietti erano stati da giovani i peggiori attori protagonisti del campo di concentramento in cui vi era rinchiuso Jiulian.
La storia è entusiasmante e travolgente! La scrittrice, con la sua penna, ti catapulta in un mondo irreale ma molto vero. Il libro ti spinge a leggere la storia tutta d'un fiato senza possibilità di distrazione in quanto ti suscita una grandissima curiosità nel sapere come va a finire!!!
Grande libro!!! Buona lettura!!!

Qui sotto vi segnalo una riflessione della scrittrice, riportata alla fine del romanzo:

"I cattivi vincono sempre. Ci sono persone che per quanto 
si siano macchiate di colpe terribili, non pagheranno mai 
per i loro misfatti. In qualche modo il romanzo vuole riportare
l'attenzione sull'impunità dei potenti".


Mariacristina Maffeo




Commenti facebookiani:
  • Gianni Di Stasi l'ho finito... luce verde da me se ne volete parlare 
  • Mariacristina Maffeo secondo me, possiamo anche avviare una discussione con Dora Orestanio, visto che credo siamo gli unici ad averlo letto!!!
  • Dora Orestanio presente!Ma alla fine la Sanchez cosa voleva dire con questo libro? Sinceramente mi ha lasciata un po' in sospeso e non mi riferisco alla conclusione
  • Mariacristina Maffeo da quello che ho capito io, voleva far notare come alcune persone non pagheranno mai per i loro crimini. In pratica, il vecchio Julian dà la caccia a due nazisti che lo hanno fatto soffrire tantissimo quand'era giovane e per questo vorrebbe fargliela pagare, quasi a far provare loro giusto un pò quello che ha passato lui in gioventù... il punto è che sono tutti un po' vecchi e stanno quasi per morire...appunto, siccome moriranno presto, a cosa serve farli arrestare? quando ci resteranno in carcere? il problema non si pone perché scappano giusto in tempo! Nel libro, l'unica figura che paga, anche se molto poco, per quello che ha fatto, è il macellaio Heim...Jiulian cerca un po' di farlo impazzire dapprima nella barca, quando gli nasconde e poi gli rimette a posto le cose, e poi nell'ospizio...ciò non vive narrato nel libro ma viene lasciato intendere! Anche qui, la Sanchez vuol far notare che ormai è inutile fargli pagare qualcosa che ha fatto quasi in un'altra vita: ciò lo esprime attraverso la figura di Jiulian che, anche se pieno di rabbia nei confronti di Elfe e Heim (con i quali si trova a passare il resto dei suoi giorni) potrebbe dire tutto agli altri, in particolar modo all'infermiera con cui Jiulian lega molto...ma non lo fa perchè sarebbe inutile...gli altri non capirebbero tutto...poi in questo modo lui può vendicarsi meglio e, dal piano narrativo, viene tutto lasciato all'immaginazione senza esplicitare la fine! La figura di Sandra, invece, serve a far capire come, a distanza di pochissime generazioni (2 per l'esattezza) il crimine dell'olocausto (che resta sempre al centro dell'attenzione e affascina in quanto si tratta di qualcosa che non è spiegabile e comprensibile se non per chi lo ha vissuto...sfiora i limiti della follia) non venga più compreso! La figura dell'Anguilla, il poliziotto sotto copertura che poi muore, fa capire che chiunque si infili in una cosa più grande di lui, alla fine non ne esce mai indenne! ...questo è ciò che ho capito io, ma può anche darsi che mi sbagli di grosso ehehehe!
  • Mariacristina Maffeo comunque, tutto si capisce solo alla fine...fino ad allora io credevo che arrestassero i vecchi; che Sandra venisse sacrificata in qualche rito; che Jiulian facesse una brutta fine ecc... infatti, stavo pensando che le interviste messe alla fine servono proprio a far capire cosa voglia dire il libro, altrimenti non si capirebbe nulla..
  • Gianni Di Stasi Ottima analisi, grazie. Aggiungo che il libro ha una trama molto ricca, però forse non approfondisce, soprattutto psicologicamente (comparando ad altri capolavori a cui sono affezionato), tutti i temi che ha trattato. Lo vedo molto buono per una trasposizione per film...
  • Mariacristina Maffeo effettivamente il profilo psicologico passa in secondo piano e, secondo me, questa è un po' una pecca: ad esempio, un libro bellissimo a riguardo...che parte lento ma ha un finale estremamente significativo, è Addio alle Armi di Hemingway, dove è molto importante il profilo psicologico del protagonista! C'è da dire, però, che, mentre in libri come Addio alle Armi o Se questo è un uomo (vabbè questi più di tutti visto che il protagonista è pure il narratore quasi sempre), viene data estrema importanza al profilo psicologico... qui la Sanchez, che comunque non è una storica, nè una psicologa, né tantomeno una che ha vissuto in prima persona queste cose, forse vuol dare più importanza alla storia per far capire quanto sia ingiusto il mondo...per carità c'è riuscita (anche se soprattutto grazie all'aiuto dei commenti esterni visto che nel libro fino alla fine sembra voler dare importanza solo alla storia che poi, come visto, non ha un vero finale) ma si sente che manca qualcosa... l'anima dei protagonisti, appunto!
  • Dora Orestanio Secondo me tratta troppi temi ma non dandogli il giusto spazio, rischiando così di farli passare inosservati e il messaggio spesso non arriva.il finale,infatti, non è proprio scontato ma volendo restare un po' nella realtà, come reale è il tema principale l'olocausto, non poteva che essere l'unica conclusione.
  • Mariacristina Maffeo Forse perde troppo tempo a spiegare il rapporto tra Sandra e i due vecchi...cose tutte interessanti dal punto di vista del romanzo ma, forse, se fosse stata più sintetica, avrebbe potuto affrontare meglio alcuni temi. La storia è molto avvincente e scorrevole...secondo me nel momento in cui l'ha scritto, si è ritrovata davanti a due scelte: 1) dare più peso alla storia, sorvolando abbastanza la psiche dei personaggi, in modo da rendere il libro più avvincente; 2) puntare molto di più sulla psicologia dei personaggi, dovendo però tralasciare alcune cose per non allungare troppo il brodo. Tra le due opzioni, credo abbia fatto bene a scegliere la prima visto che altrimenti rischiava forse di addentrarsi in campi non molto semplici. Il problema penso sia a metà del libro, proprio in cui doveva scegliere che strada prendere: a questo punto, io avrei dato ancora più importanza alla storia in modo da rendere ancora più avvincente il libro, magari trattando meno punti...in modo da non lasciare una specie di amaro in bocca alla fine ehehehe
  • Gianni Di Stasi Allora, lo ripetiamo l'esperimento?  Libri da suggerire come prossima lettura?


Mariacristina Maffeo

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