25 aprile 2013


Da fiorentina d' adozione, ormai, voglio parlarvi di un critico letterario fiorentino. Pietro Citati. 
Laureatosi in Lettere moderne alla Normale di Pisa, inizia la sua collaborazione con molte redazioni giornalistiche, tra cui a il Punto, insieme a Pasolini, e poi in testate come il Giorno, il Corriere della Sera, la Repubblica.

Oggi voglio parlarvi di un suo libro in particolare: 

La malattia dell'infinito. La letteratura del Novecento, Mondadori 2008




In questo libro fa un exursus sui grandi scrittori del '900, visti attraverso un tema che appartiene al precedente periodo romantico, apparentemente ormai morto, ma in realtà molto forte nel primo periodo del secolo successivo. Questo libro è bello, anche se impegnativo, per una semplice lettura. Per apprezzarlo appieno, infatti, andrebbe letto e studiato come un manuale guida della letteratura del '900. Questo è esattamente quello che farò nei prossimi mesi: leggere Pietro Citati per poi leggere le opere di cui parla. 

Se avrete la pazienza e la voglia, potremo percorrere insieme questo viaggio verso l'infinito!!!
Ma iniziamo subito con la prima opera di cui parla: Jord Jim di Conrad!!! 
Il libro, appunto, inizia con il Jim di Conrad. Jim vive nel sogno. 
E' un ragazzo dall'aria schietta, dal sorriso genuino, avvolto un'aura di superiorità che lo rende apparentemente forte e sicuro anche di fronte ai suoi sbagli. Ma se lo guardi negli occhi...quelli non mentono. Ha due occhi malinconici, con uno sguardo fisso nel vuoto. Il padre di Jim è un Padre Pastore, con una sicura conoscenza dell'inconoscibile e una totale fede nella Provvidenza. Jim no. Jim non conosce nulla di tutto ciò. Jim possiede solo il sogno. Egli vive di fantasie letterarie e passa le sue giornate a scrutare l'orizzonte con la speranza di vedere l'irraggiungibile. 
Jim, come Marlow e Mr Kunz in Cuore di Tenebra, porta con se un incredibile senso di colpa, presente in tutti i personaggi di Conrad. Non si sa bene da cosa derivi questo sentimento frustrante, ma c'è e sembra in stretta connessione con la loro "Malattia dell'Infinito".  
Jim è a capo di una nave diretta verso la Mecca. ma ad un certo punto succede qualcosa. Qualcosa che lo farà sentire in colpa per tutta la vita. Cercherà di sfuggire dal suo ricordo, spingendosi sempre più a Oriente. Ma più cerca di evitare il problema e non sentire il suo senso di colpa, più questo diventa grande e pesante come un macigno...trovando come unica soluzione la morte. 
Questo è un libro di cui consiglio vivamente la lettura! 
Ma per capire Lord Jim, bisognerebbe capire prima Marlow e Mr Kunz. Bisognerebbe leggere prima Cuore di Tenebra
Anche in Cuore di tenebra, la prima cosa a venire fuori è l'innato SENSO DI COLPA dei personaggi. Il protagonista è sempre il Marlow narratore (considerato da Citati il secondo narratore più importante del ventesimo secolo dopo il narratore anonimo di "Demoni" di Dostoevskij"). 
Marlow è alla guida di una nave diretta verso la colonia. Ma ad un certo punto qualcosa non va. Ecco che anche in Marlow (esattamente come in Jim) si instaurerà un gigantesco senso di colpa che poi lo porterà ad essere vicino a Jim, a sentirlo quasi come un fratello minore e ad esserne incredibilmente affascinato. 
Non si può, quindi, conoscere Jim senza conoscere Marlow. E non si può conoscere a fondo Marlow senza aver letto Cuore di Tenebra! 



<<La Nellie, una iolla da crociera, girò sull'ancora senza il minimo fluttuare delle vele e si fermò. La marea si era alzata, il vento era quasi calmo e, poiché dovevamo scendere il fiume, non ci resta che fermarci all'ancora e attendere il riflusso>>

Così inizia Cuore di Tenebra...attraverso le parole di un capitano che ci porterà lontani in questo viaggio alla ricerca dell' Infinito!!! 

Buona lettura!!! 

   

Mariacristina Maffeo 

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