Ieri sera, io e Tony abbiamo parlato della sua volonta' di abbracciare il mondo creativo della letteratura: in poche parole, di iniziare a scrivere.
L'autore punta su un argomento che viene effettivamente trascurato da tutti i corsi di scrittura creativa e dalle facoltà universitarie: la retorica.
Come dice Cane: "Una delle prime cose che si insegnano a grandi e bambini nelle scuole contemporanee, statali o corsi di scrittura creativa, è come trovare e creare la propria espressione originale: ...invece di formarsi sui classici e, in una prima fase, imitarli, oggi nella 'cultura del fare' si va dritti al sodo, si scrive ma non si legge: si pensa di trovare dentro di se', senza formazione, quella voce unica, personale e riconoscibile che certamente è il compito più arduo per ogni scrittore".
Questo libro è la dimostrazione che, almeno da un punto di vista strettamente tecnico (retorico), tutti sono in grado di diventare decenti scrittori: seguendone i consigli, che fanno presa diretta sui testi dei migliori scrittori della letteratura moderna e contemporanea (da Kafka a Hemingway, da Dostoevskij alla Wharton, Lawrence e arrivando a King), vi porterà alla conoscenza e alla pratica degli espedienti più efficaci per: costruire personaggi carismatici, esprimere il vostro lato poetico per mezzo di poche e brevi frasi, concepire incipit e finali di ogni tipo (brevi e lunghi).
Un esempio? "Per raccontare le sue storie con un'intensità portata quasi all'estremo, Dostoevskij scivola dalla mente di un personaggio a quella di un altro in maniera attentamente calcolata: in questo modo riesce a sfruttare le emozioni più rilevanti in ogni singola scena; citando Dostoevskij: '[Raskòl'nikov] aprì rapidamente la porta e dalla soglia guardò Sonja. Ella stava seduta, coi gomiti appoggiati alla tavola e il viso coperto dalle mani, ma, visto Raskol'nikov, si alzò con premura e gli andò incontro, come se lo aspettasse'. Anche l'ambientazione suggerisce un senso d'urgenza."
Lo scopo di tali tecniche è uno solo: affascinare talmente il lettore da lasciarlo "incollato" alle vostre pagine, impaziente di scoprire i colpi di scena e l'evoluzione della vostra storia.
Ovviamente il talento letterario e la creatività faranno sempre la differenza tra uno scrittore mediocre e uno scrittore eccelso.
E' altresì bene tenere a mente che il solo talento non paga, nè economicamente, nè qualitativamente: allenamento disciplinato e costante, conoscenza degli strumenti letterari (il know how presentato nel libro di Cane) e adattamento ad accettare e sentire anche l'anfratto più imbarazzante di sé (e per questo potenzialmente originale e interessante) sono condizioni necessarie ad una pratica letteraria di qualità.
Insomma, se avete intuito che è venuta l'ora di mettersi sotto e pensare sul serio alle divagazioni percettive ed emotive della vostra soggettività, e siete consci di avere un discreto talento, il manuale di Cane può fare la differenza tra uno scrittore buono e improvvisato ed uno ottimo e "scafato".
Controindicazioni? custodire e coltivare le proprie idee (anche le piu' apparentemente balzane) prima di convincersi che quello che scrivevano i grandi è per principio superiore a ciò che potete scrivere voi; posto ciò, non ho subito alcun
effetto collaterale al suo studio.
Buon lavoro.
Francesco Zennaro
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