28 settembre 2013


Ieri sera, io e Tony abbiamo parlato della sua volonta' di abbracciare il mondo creativo della letteratura: in poche parole, di iniziare a scrivere.
A questo punto non ho potuto far altro che consigliargli il testo in lingua italiana (tradotto dall' american english) che piu' di tutti mi e' sembrato adatto alla causa della scrittura creativa: "Scrivere come i grandi" di William Cane (cognome d'arte: figuratevi quello vero).  



L'autore punta su un argomento che viene effettivamente trascurato da tutti i corsi di scrittura creativa e dalle facoltà universitarie: la retorica. 
Come dice Cane: "Una delle prime cose che si insegnano a grandi e bambini nelle scuole contemporanee, statali o corsi di scrittura creativa, è come trovare e creare la propria espressione originale: ...invece di formarsi sui classici e, in una prima fase, imitarli, oggi nella 'cultura del fare' si va dritti al sodo, si scrive ma non si legge: si pensa di trovare dentro di se', senza formazione, quella voce unica, personale e riconoscibile che certamente è il compito più arduo per ogni scrittore".
Questo libro è la dimostrazione che, almeno da un punto di vista strettamente tecnico (retorico), tutti sono in grado di diventare decenti scrittori: seguendone i consigli, che fanno presa diretta sui testi dei migliori scrittori della letteratura moderna e contemporanea (da Kafka a Hemingway, da Dostoevskij alla Wharton, Lawrence e arrivando a King), vi porterà alla conoscenza e alla pratica degli espedienti più efficaci per: costruire personaggi carismatici, esprimere il vostro lato poetico per mezzo di poche e brevi frasi, concepire incipit e finali di ogni tipo (brevi e lunghi).
Un esempio? "Per raccontare le sue storie con un'intensità portata quasi all'estremo, Dostoevskij scivola dalla mente di un personaggio a quella di un altro in maniera attentamente calcolata: in questo modo riesce a sfruttare le emozioni più rilevanti in ogni singola scena; citando Dostoevskij: '[Raskòl'nikov] aprì rapidamente la porta e dalla soglia guardò Sonja. Ella stava seduta, coi gomiti appoggiati alla tavola e il viso coperto dalle mani, ma, visto Raskol'nikov, si alzò con premura e gli andò incontro, come se lo aspettasse'. Anche l'ambientazione suggerisce un senso d'urgenza." 

Lo scopo di tali tecniche è uno solo: affascinare talmente il lettore da lasciarlo "incollato" alle vostre pagine, impaziente di scoprire i colpi di scena e l'evoluzione della vostra storia. 
Ovviamente il talento letterario e la creatività faranno sempre la differenza tra uno scrittore mediocre e uno scrittore eccelso.
E' altresì bene tenere a mente che il solo talento non paga, nè economicamente, nè qualitativamente: allenamento disciplinato e costante, conoscenza degli strumenti letterari (il know how presentato nel libro di Cane) e adattamento ad accettare e sentire anche l'anfratto più imbarazzante di sé (e per questo potenzialmente originale e interessante) sono condizioni necessarie ad una pratica letteraria di qualità.
Insomma, se avete intuito che è venuta l'ora di mettersi sotto e pensare sul serio alle divagazioni percettive ed emotive della vostra soggettività, e  siete consci di avere un discreto talento, il manuale di Cane può fare la differenza tra uno scrittore buono e improvvisato ed uno ottimo e "scafato".
Controindicazioni? custodire e coltivare le proprie idee (anche le piu' apparentemente balzane) prima di convincersi che quello che scrivevano i grandi è per principio superiore a ciò che potete scrivere voi; posto ciò, non ho subito alcun
effetto collaterale al suo studio.

Buon lavoro.


Francesco Zennaro

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