9 febbraio 2014




Dopo il libro "l'abito di piume", di cui vi ho parlato qualche mese fa, oggi voglio presentarvi un' altra opera della celeberrima Banana Yoshimoto, una delle mie scrittrici preferite!
"Ogni persona è unica. E' la cosa più importante, eppure troppo spesso ce ne dimentichiamo".
Banana Yoshimoto
Il libro, uscito nel 2010, è una raccolta di saggi autobiografici che affrontano il tema della vita. Argomento a volte di non facile discussione, ma che diventa incredibile attraverso il racconto altrui di momenti belli e brutti della vita o dei più piccoli gesti che possono accomunare tutti, o non somigliare a nessun'altra cosa...
Nel libro, attraverso un insieme di ricordi della scrittrice si parla di come la vita si viva una volta sola. Si parla di situazioni in cui le emozioni provate, anche se non sembravano belle in quel momento, col tempo si sono rivelate dolci e melanconici ricordi. 
Banana, parla anche di eventi particolari come la malattia dei suoi genitori, il cancro del suo datore di lavoro e la morte del suo professore. Parla poi della morte del suo cane, trasmettendo ai suoi lettori forse tutta l'emozione provata in quella circostanza. Beh, non avendo mai avuto un cane, sono riuscita incredibilmente ad immedesimarmi in lei e a piangere con una bambina. Come risultato, mi è venuta un'incredibile nostalgia di un amico a quattro zampe! 
La decisione di questa lettura è avvenuta proprio in un momento particolare della mia vita...esattamente in questo periodo che sto cercando di elaborare il lutto della morte di mia madre, avvenuta purtroppo due mesi fa.
(Lo so, è un argomento molto personale e non dovrei assolutamente parlarne in un post in cui sto cercando di recensire un libro. Ma questa lettura per me è stata davvero terapeutica. Mia madre, inoltre, era una grandissima sostenitrice di questo blog e del gruppo letterario che si è formato. Per questo, mi sembrava doveroso scrivere almeno una riga!!!).  
Come vi dicevo, la lettura è stata terapeutica perché quando Banana scrive della nascita del figlio, dei suoi innumerevoli viaggi in Italia (molto più dei miei) e di tutti gli insegnamenti di vita che ne ha tratto, della morte del suo professore o della malattia del suo cane, mi sono detta: << ehi, un attimo. Questa donna ha ragione! La vita, anche nel momento in cui ci sembra buia, insensata e dura, è in quel momento in cui apri gli occhi. la vita è una sola e proprio per questo motivo bisogna cercare di "accumulare il maggior numero possibile di ricordi in modo da chiudere un giorno gli occhi felice di aver fatto questo viaggio"!!!>>. Credo abbia ragione. La vita dovrebbe davvero essere affrontata come un viaggio, nel quale ogni giorno nuovo è un dono assolutamente diverso dal precedente, nel quale potrebbe succederci qualunque tipo di avventura. La vita è fatta per essere vissuta appieno e non semplicemente per sopravvivere. 
Il libro affronta come già detto, temi molto semplici senza una storia articolata ma come un insieme di infinite storie completamente sconnesse tra loro eppure magicamente intrecciate. Parla della sua vita, da quando era ragazza a quando è divenuta una scrittrice affermata in tutto il mondo. Parla di quando è divenuta madre e poi ha vinto il premio Versace. Di quando si riuniva con le colleghe di lavoro ai tempi del bar a casa del proprietario, a quando gustava un meraviglioso tè freddo dalla sua vicina. Sono storie innocenti, semplici, ma che trasmettono un'incredibile voglia di vivere, facendoti riaffiorare alla mente tutti i momenti semplici della tua vita che ricordi perché eri felice. Attraverso le sue parole, ti passa la tua vita dinanzi agli occhi, trascinandosi tutta la malinconia e la voglia di rivivere quei momenti che non torneranno più. E anche gli episodi più tristi in assoluto diventeranno ineffabili ricordi...
Buona lettura!!!   


Mariacristina Maffeo

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